Descrizione
Quarant’anni dopo la prima edizione, che richiese due anni di paziente ricerca in archivi pubblici e collezioni private, il fascismo salentino viene nuovamente indagato attraverso centosette testate periodiche ( compresi i quotidiani ) che dal 1919 al 1926 videro la luce nell’allora provincia di Lecce. Si
tratta della revisione e aggiornamento di un’opera, esaurita da tempo, che il dibattito internazionale sui regimi totalitari e, nel nostro caso, il centenario della marcia su Roma, confermano d’attualità. Così come si conferma la valutazione finale sulla società salentina dell’epoca, che il regime riuscì a malapena a scalfire nei suoi caratteri fondanti. Una popolazione sorniona e illuminata che isolava e circondava del vuoto chi non la sapeva guidare e costrinse la classe dirigente locale voluta da Achille Starace ad inseguire invano credibilità, a rinunciare ad ambiziosi progetti di quotidiani, a sopportare lazzi e sberleffi.
Nel contempo, l’analisi conferma l’impotenza politica di un ceto intellettuale libertario che aveva sempre guerreggiato di fioretto, e, rimandandosi a singolar tenzoni regolarmente eluse, aveva segnato, insieme, l’arte e il baratto della sua storia originale.
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