Descrizione
Questo libro su L’etica dello storicismo non presume certo di riscrivere la storia delle dottrine etiche che, in un senso o nell’altro, si richiamano ai vari orientamenti storicistici. Esso si ispira piuttosto in massima parte alle coordinate teoriche dello storicismo «critico-problematico». Il volume si articola in due parti distinte: la prima si sforza di individuare i luoghi genetici e le fasi di una elaborazione concettuale di una vera e propria «etica dello storicismo», a partire dalla originaria problematica vichiana dei rapporti tra filosofia della mente e filosofia della sensibilità, per arrivare, prima alla fondazione diltheyana di un’etica sociale radicata sulla morale dell’ individualità e sulle sue oggettivazioni psicologiche e storiche e, poi, ad una concezione storicistica dell’individualità che trasfigura la filosofia stessa dei valori.In questa prima parte possono scorgersi non nascoste intenzionalità teoriche volte a sondare la possibilità di utilizzazione di quelle ipotesi di etica dello storicismo nello spazio di discussione che sempre più, nelle filosofie contemporanee, ha trovato il tema dell’individualità. Una verifica, naturalmente parziale e fallibile, della permanenza e della attualità di un’etica dello storicismo è affidata alla seconda parte del libro. Qui sono raccolti interventi, per così dire, «sul campo», cioè di analisi e discussione di questioni cruciali poste al centro del dibattito etico contem-poraneo. I caratteri inediti della società contemporanea non rappresentano una messa in congedo della filosofia. Quando essa riesca ancora ad essere abito critico e modello di interpretazione pluralistica del mondo, dei mondi vitali e personali, degli individui e delle comunità, allora i suoi strumenti logici e conoscitivi possono ancor valere nell’ orientare il pensiero non certo dell’unicità e della totalità, ma della concreta storicità dell’agire etico-politico. E in un tale contesto di così profonde modificazioni concettuali, pratiche, esistenziali, etiche, che si colloca la pretesa di cui questo libro vuole in qualche modo rendersi interprete: la riaffermazione dell’etica dello storicismo è una delle possibili vie attraverso le quali possono passare il ripensamento e il riadeguamento di concetti e categorie a lungo considerati immodificabili: la natura e l’umanità, la nascita e la morte, la malattia e la salute, il rapporto tra mente e corpo, la relazione tra sessi e generi.
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