Descrizione
«Non parlatemi di ciò che dite. Non vi chiedo che dite. Vi chiedo come lo dite. Solo questo è interessante. Solo questo mi interessa. Parlatemi di come lo dite. Solo ciò prova. Solo ciò apporta e può apportare una prova. Tutti possono dire questo o quello. Non nel senso che tutto sia stato già detto, dopo più di sei mila anni.
Non che tutto sia stato necessariamente detto; ma tutto può essere stato detto o essere detto.
Clò che per caso può non essere stato detto può essere detto oggi, lo può essere domani, potreste farlo voi: che mi importa. Ciò non ha alcuna importanza (…) Parlatemi dunque un po’ invece ora di come voi lo dite. Allora potremo discutere. Allora voi mi interessate, mi diventate interessante, per me e per tutti. E’ proprio qui che vi attendevo, qui che vi attendo sempre.
Perché solo ciò è efficace e probante (…) Non mi dite ciò che dite. Ciò, tutti lo dicono, o possono dirlo. Tutti lo sanno o possono saperlo; tutti lo fanno o possono farlo; qualcuno l’ha già detto, o lo dice, in questo momento stesso, o lo dirà, fra qualche giorno, o può dirlo. E quand’anche nessuno lo direbbe mai, potrebbe non dirlo. E quand’anche nessuno lo direbbe mai, potrebbe non dirlo, non farlo, quand’anche nessuno potesse dirlo, farlo o saperlo, che bella disgrazia! Il mondo non attende dietro di noi per marciare!
[…] La creazione non attende, per vivere, dietro le registrazioni delle creature che siamo noi. […]
E’ il tono, è lo stile, è la risonanza di ciò che voi dite che io attendo, ed allora, che io senta e che io ascolti».
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