Descrizione
Questo non è solo un libro, alla maniera della pipa di Magritte, che n’est pas une pipe solamente: la definizione stabilisce un contorno entro un contenuto che si pretende determinato e statico, non tenendo conto del ‘di più’, dell’eccedenza che ciò che si vuole definire sottintende.
Con questa sua proposta di scrittura discorsiva ed implicitamente parlante, Sergio Aversa ci offre un esempio di sdefinizione di libro, intransitivo ad ogni confinato genere di composizione, con cui rappresentare ed esprimere il proprio segreto di soggetto identificante: che affida al racconto il suo narrar- si, ma non basta; affida alla poesia, il suo dirsi emotivo, ma non basta; ricorre al discorso illocutivo per focalizzare un’immagine di sé, ma il dialogo conti- nua in un dialettico permanere dell’interrogarsi.
Dunque, Chi si è all’interno della propria discorsivizzazione? Cosa è la ‘cosa’ nell’implicito della sua rappresentazione?
Leggere Aversa significa chiedersi con Lui come Autore e con Lui come Personaggio se possa esserci approdo al nostro interrogarci: che, quando sembra raggiunto con una risposta, essa ancora si apre ad altra domanda, ad un rinnovato volersi dire oltre un definito impossibile già detto di sé.
Carlo Alberto Augieri
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